Dopo due annate disputate
sottotono, il gol di ieri sera può essere un nuovo inizio per Alvaro Negredo.
Il suo compagno di squadra e di attacco, Paco Alcacer, ne era sicuro “Negredo è un attaccante da Champions.
Tornerà”. Tornerà, perché arrivato come il grande acquisto lo scorso anno
al Valencia, in prestito con obbligo di riscatto dal Manchester City, è rimasto
fermo solamente a 6 gol stagionali in 34 presenze, ed ha pagato sotto questo
punto di vista l’ottima annata di Paco Alcacer, autore di 14 gol stagionali.
L’inizio di questa stagione è stato caratterizzato soprattutto dalle prime
panchine nelle amichevoli estive (anche nella partita di andata contro il
Monaco, vinta per 3-1, era rimasto fuori dall’undici titolare) e dalle voci di
mercato che lo vedevano sempre più lontano dal Mestalla, ma lui ha sempre
ribadito più volte la sua volontà di rimanere a Valencia per dimostrare il suo
valore nonostante il suo allenatore, Nuno Espirito Santo, lo considera in
questa stagione come il terzo attaccante dietro a Paco Alcacer e il neo
acquisto Santi Mina.
A Siviglia lo avrebbero rivoluto a braccia aperte questa
estate per sostituire Bacca, ma le richieste del Valencia, per non svenderlo,
erano eccessive. Era una “bomba da disinnescare”, come lo ha definito lo stesso
allenatore, dato che per riscattarlo ci sono voluti 30 milioni di euro ed è il
giocatore più pagato della rosa con 3 milioni annui e le critiche da parte
della stampa erano sempre più frequenti. “el
tiburon”, a 30 anni e quindi nel pieno della maturità calcistica, ha ancora
voglia di segnare, e tanto. Del resto lo ha sempre fatto in carriera, dagli
inizi all’Almeria, passando per Siviglia dove aveva una media realizzativa di
un gol ogni due partite, e i 23 gol stagionali segnati con la maglia del City
in un’annata segnata, nel finale, da vari problemi fisici. Proprio in Inghilterra però non lo volevano più, e gli hanno preferito prima Dzeko e poi Bony. Pellegrini, l'ingegnere cileno che aveva puntato su di lui, lo aveva scaricato e Negredo aveva accusato il colpo, magari pensando di valere un grande club, a livello internazionale. Un gol di pallonetto
per scacciare voci e critiche, per dimostrare che è ancora un attaccante di
alto livello e per riprendersi il posto da titolare non solo nel club, perché
come dicono in Spagna, “Del Bosque toma nota…”.
Ma
Di Daniele Fraioli
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