sabato 27 febbraio 2016

Quando il tifoso romano è ospite a casa sua

Il giorno dopo. In Italia spesso e volentieri, sotto tutti i fronti, il giorno successivo ad un avvenimento negativo o spiacevole, ci si ritrova in televisione, sui giornali e ultimamente anche sui social network, una serie di commenti a condannare i comportamenti sbagliati. Quante volte si è parlato di omicidio stradale dopo che qualcuno perde la vita per strada? Non è questo il caso di aprire questa polemica, ma anche il mondo del calcio non fa eccezione con politici e organi preposti alla sicurezza ad indignarsi quando avviene qualcosa di disdicevole. 

Anche oggi, tanto per cambiare, è successo ciò. Questa volta successivamente al "pacifico" arrivo dei "tranquilli" tifosi turchi del Galatasaray in vista del ritorno dei sedicesimi di Europa League contro la Lazio. Una parte di tifosi turchi infatti si è resa protagonista di alcuni momenti di tensione nella città Eterna. Durante la serata di mercoledì i facinorosi supporters del Gala infatti sono venuti a contatto con un gruppo di tifosi biancocelesti, tanto che il bilancio parla di due accoltellati e di due arrestati tra i tifosi turchi per detenzione di sostanze stupefacenti. 

Ieri invece, prima dell'accompagnamento allo stadio Olimpico, circa 1000 tifosi turchi hanno lanciato bombe carta e fumogeni in pieno centro di Roma, in zona piazza del Popolo, luogo da dove poi sono stati scortati con delle navette allo Stadio Olimpico creando più di qualche momento di tensione. Fortunatamente i turchi presenti in trasferta erano molti di meno di quelli che solitamente sostengono la squadra giallorossa in trasferta altrimenti la situazione sarebbe potuta degenerare.
A tal proposito ha parlato il questore D'Angelo dichiarando che: "Sono tutti sotto controllo, qualche petardo o qualche fumogeno può scappare. Il servizio ha tenuto bene". Lasciamo perdere i commenti.

Probabilmente il ricordo dei tifosi del Feyenoord a Roma ormai è troppo lontano tanto da dimenticarsi cosa riuscirono a fare i supporters olandesi il 14 febbraio quando sempre nel centro di Roma, ma in piazza di Spagna oltraggiarono la Barcaccia, oltre ad aver creato il panico la sera precedente a Campo de' Fiori. Oltre il danno la beffa in quella situazione dato che dei 44 tifosi accusati di aver compiuto barbarie al capolavoro del Bernini, nessuno di loro pagò grazie al fatto che nei video non vennero riconosciuti precisi colpevoli.

La situazione si capovolge quando è il tifoso italiano, o nello specifico romano,  ad andare all'estero e ad essere sottoposto a veri e propri trattamenti da galeotti. E' ben noto il caso in cui i oltre 200 tifosi della Lazio vennero portati nei diversi commissariati della città di Varsavia e trattenuti per diverse notti nelle carceri senza alcuna prova, senza cellulari e senza beni tutti sottratti dalla gentile polizia polacca. A quei ragazzi, presenti nella capitale polacca sempre per un impegno di Europa League della squadra ai tempi di Petkovic, vennero fatti firmare dei fogli - scritti interamente in polacco - nei quali invece, a fronte di una garanzia per i ragazzi che avrebbe subito un breve processo per essere liberati, c'era un'assunzione di colpa senza la possibilità di avere un avvocato. Da sottolineare che poi vennero emesse delle pene per soli 22 tifosi, di cui però non furono ben chiari i capi d'accusa ma solo grazie a delle testimonianze di agenti di polizia polacchi. La vicenda dai nostri quotidiani venne addirittura chiamata il "Rastrellamento di Varsavia".

Quasi della stessa gravità il fatto che subirono i tifosi giallorossi a Rotterdam, nella gara di ritorno contro il Feyenoord dello scorso anno sempre in Europa League. Nonostante all'andata chi fece danni incalcolabili alla città e mandò in tilt il traffico per un pomeriggio intero, con tantissimi tifosi della Roma che non riuscirono ad assistere alla gara a causa dei problemi nell'accompagnamento degli olandesi allo stadio, furono i 6000 tifosi del Feyenooord, al ritorno chi fece le spese della nostra mala organizzazione nell'accogliere e contenere i tifosi esagitati furono i tifosi romanisti. Appena arrivati nella cittadina olandese 83 tifosi giallorossi furono portati e trattenuti senza alcun motivo nella stazione di polizia nei pressi dello stadio De Kuip, mentre altri dei 2300 presenti quel giorno vennero portati in delle campagne da delle navette preposte per il trasporto allo stadio e identificati, fotografati e perquisiti. I tifosi giallorossi attraverso i social  network scrissero di essere stati trattati come bestie, quando le vere bestie passarono per Roma una settimana prima. 

Chissà se il Prefetto Gabrielli, colui che a Roma ha voluto le barriere, per questioni di sicurezza, ed ha scatenato l'ira dei tifosi di entrambe le squadra romane, con scioperi sotto gli occhi di tutti, avrà visto ciò che è accaduto ieri o magari quello che i tifosi del Saint-Etienne riuscirono a portare dentro lo stadio in occasione della sfida di Europa League tra biancocelesti e francesi. In tutto ciò chi paga la situazione sono solo i tifosi di Roma e Lazio, controllati in maniera estenuante in casa loro ogni qual volta entrano allo stadio, - dai controlli nei panini, al togliersi le scarpe - multati qualora decidano di cambiare posto in curva o daspati nel caso in cui qualcuno si issi sulla balaustra per alzare dei semplici cori. Forse arriveremo al cinema allo stadio in cui si applaudirà solamente ai gol, mentre le altre tifoserie nelle nostre vie faranno ciò che vogliono.

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