venerdì 26 febbraio 2016

Cosa resterà di questa...Europa League?

                                                                                                     Di Daniele Fraioli

Partiti con mille buoni propositi, siamo arrivati agli ottavi di finale di Europa League con una sola squadra rimasta nella competizione e forse, sulla carta, quella delle tre che ad inizio anno era considerata meno: la Lazio. Bisogna anche ammettere che il sorteggio non fu amichevole con le nostre formazioni, mettendo contro Villarreal, Tottenham e Galatasaray. Eppure i biancocelesti hanno dimostrato anche contro i turchi di essere una squadra solida in Europa, ottenendo risultati che tra i confini nazionali non sono riusciti ad ottenere quest'anno. Otto partite giocate e tutte senza sconfitte, con l'aggiunta di essere ancora imbattuti all'Olimpico con una media goal superiore ai due goal a partita. Insomma, niente male. Per quanto riguarda il Napoli, era ha detta di quasi tutti una delle favorite della competizione visto anche il rendimento in campionato, dove si sta giocando lo scudetto con la Juventus. Eppure proprio quel goal di Zaza all'88' sembra aver rotto quell'incantesimo che accompagna la squadra di Sarri. Da quel momento, una sconfitta (l'andata in Spagna per 1-0) e due pareggi per 1-1, entrambi al San Paolo contro il Milan e nel ritorno con il Submarino Amarillo che gli è costato anche la qualificazione. Lunedì a Firenze dovrà affrontare il primo bivio vero e proprio della stagione, perché perdere potrebbe significare anche arrivare a marzo fuori da tutte e tre le competizioni, anche se poi il campionato è ancora lungo. All'Artemio Franchi però incontrerà l'altra scontenta di questi sedicesimi, la Fiorentina. L'impegno
era tosto, il Tottenham visto in questa stagione non è lo stesso che proprio dodici mesi fa i viola, allora allenati da Montella, avevano eliminato. La voleva Sousa però una squadra inglese per vedere il livello dei sui ragazzi. Il risultato è fin troppo ampio e non rispecchia i 180' tra le due squadre, ma alla fine chi ride sono gli Spurs.

Il vero problema sta alla base. In questa mentalità italiana di ritenere l'Europa League e quindi giocare il giovedì sia solamente un danno. Allora perché fare di tutto durante l'anno per arrivare in Coppa se poi non la si rispetta? Il Villarreal ha affrontato il Napoli nella due sfide con gli undici titolari, mentre Sarri ha preferito un ampio tournover, eppure il prossimo anno andrà in Champions con tutte le probabilità. Stessa cosa in Fiorentina-Tottenham, eppure il Tottenham si sta giocando quest'anno come non mai la possibilità di vincere la Premier. L'unica squadra ha puntarci su questa competizione, ma c'è da dire anche perché la sua classifica in campionato è deficitaria, è stata la Lazio e con i titolari in campo ha eliminato senza soffrire troppo i turchi del Galatasaray. Solo pochi mesi fa ci eravamo tutti illusi che continuando così, a fine anno avremmo potuto anche superare la Germania nel ranking Uefa, ma tra Champions ed Europa League rischiamo di portare avanti solo una squadra, la Lazio, su cinque che ce ne erano. E intanto la Germania si riallontana... 

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