domenica 25 ottobre 2015

Premier League: Man Utd - Man City 0-0. Poche emozioni: a Manchester regna l'equilibrio

Manchester United MANCHESTER UNITED  0-0  MANCHESTER CITY Manchester City

Un derby non è mai una partita come le altre specialmente se chi vince va in testa alla classifica. Alla fine arriva un pari a reti inviolate che tradisce le attese del pre partita. Il City arriva all'Old Trafford con due punti di vantaggio sullo United e Van Gaal punto su uno schieramento a specchio scegliendo il 4-2-3-1 con Martial, Herrera e Mata alle spalle di Rooney unica punta. Valencia viene preferito a Darmian sulla fascia destra di difesa. Pellegrini risponde con quella che ormai è la formazione titolare senza El Kun Aguero, con Bony davanti al tris di trequartisti Sterling, De Bruyne e Toure. Primo tempo avaro di occasioni da goal. Zero parate da entrambi i portieri ma ritmo abbastanza alto. Partita che vive di fiammate, Martial da una parte e Sterling e De Bruyne dall'altra sono imprendibili ma mancano nell'ultimo passaggio dove in difesa Kompany e Smalling sono dei muri. L'unica vera e propria occasione da goal del primo tempo è per il City: al 40' con un colpo di testa dell'ivoriano Yaya Toure che esce di pochissimo alla destra di De Gea. Il secondo tempo inizia sugli stessi ritmi del primo ma è lo United a prendere in mano il pallino del gioco ma l'unica potenziale occasione per i Red Devils è al minuto 61' quando Rooney viene anticipato di pochissimo da Hurt, costretto all'uscita con i piedi poco fuori area. I due allenatori provano a cambiare a inserire forze fresche per cercare di sbloccare il match. Lingard sostituisce lo spagnolo Mata, mentre Navas prende il posto di Sterling, scomparso nel secondo tempo. A sette dalla fine invenzione di Martial per Lingard che con un tiro di esterno al volo, colpisce una clamorosa traversa per quello che sarebbe stato un goal spettacolare. Ma continua a spingere lo United e all'87' Hurt salva la porta sulla conclusione ravvicinata di Smalling compiendo una parata strepitosa. Alla fine ha vinto l'equilibrio tra le due formazioni che hanno annullato a vicenda i punti forti degli avversari.


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