giovedì 26 novembre 2015

L'editoriale: Juventus, ora in campionato come in Europa!

                                                                                                             Di Daniele Fraioli

Da agosto a novembre sono passati solamente tre mesi ma tre mesi nel mondo calcio sono un'eternità. Al momento del sorteggio dei gironi di Champions League eravamo qui a parlare di una Juve favorita in campionato mentre in Champions, in un girone di ferro come il suo, avrebbe fatto molta più fatica. A fine novembre siamo invece qui a celebrare una Juventus stellare in Europa, che dopo la vittoria di ieri sera contro il Manchester City si è aggiudicata con un turno di anticipo l'accesso agli ottavi di finale di Champions e con un pari a Sevilla potrà terminare il proprio raggruppamento al primo posto, mentre in campionato è a -9 dall'Inter capolista. La rete di Mario Mandzukic ha permesso ai bianconeri di centrare il secondo obiettivo stagionale, quello della qualificazione tra le migliori sedici d'Europa, dopo aver contribuito a conquistare in estate la Supercoppa italiana contro la Lazio. In questi mesi si sono viste due Juventus: una in versione italiana e una in versione europea. Ma allora cosa è mancato alla Juve in Italia? La fame di vittoria degli altri anni, l'atteggiamento con cui scendeva in campo. Non è una questione di uomini o moduli, anzi, la Juventus di questa edizione ha dimostrato come fosse una storiella quella de "il 3-5-2 in Europa non funziona" ma è tutta una questione di atteggiamento con cui si affrontano le partite. La batosta di Reggio Emilia contro il Sassuolo e il conseguente ritiro imposto dalla società è servito per risvegliare l'orgoglio ferito della vecchia guardia e a far capire ai nuovi arrivati che un quattordicesimo posto, anche se momentaneo, se ti chiami Juventus è inaccettabile. Da lì sono arrivate tre vittorie in campionato e ora che la questione passaggio del turno in Champions è archiviata, Allegri & Co. potranno concentrarsi a rimontare più posizioni possibili in Serie A. Alcuni problemi rimangono lo stesso come il ruolo del trequartista, attualmente occupato da Hernanes che però non è di certo il giocatore più amato da Allegri, ma queste settimane hanno dato anche qualche certezza in più su cui dover ripartire.

La prima: il 3-5-2 è un modulo più che affidabile e con Alex Sandro o Cuadrado sulle fasce non è solo un modulo difensivo, anzi, La seconda: i nuovi acquisti. Alex Sandro sta dimostrando di non essere solo un'alternativa ad Evra, Mandzukic sta trovando una certa continuità realizzativa e soprattutto Dybala, chiamato in causa quasi a furor di popolo oramai e Allegri difficilmente rinuncia a lui. La terza: la vecchia guardia. Buffon ci ha sempre messo la faccia ma anche Bonucci, Chiellini e Barzagli stanno dando quella solidità difensiva mancata troppe volte fin qui. Ora testa al campionato e dalle parole di  Andrea Barzagli guai a dare per spacciati i bianconeri: "Siamo contenti del passaggio del turno. Dobbiamo migliorare la gestione della partita ma abbiamo fatto un'ottima gara. In campionato nove punti sono tanti ma abbiamo l'obbligo di pensare partita per partita e provare a vincerle tutte".



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