lunedì 18 aprile 2016

Napoli, meno chiacchiere e più fatti

                                                                                                                Di Daniele Fraioli


Meno chiacchiere e più fatti. Nelle ultime settimane c'è stato un calo delle prestazioni del Napoli, non solo a causa della squalifica del Pipita Higuain, ma già da tempo si intravedevano qualche piccola crepa. Sempre in svantaggio, per poi dover correre il doppio per aggiustare in corsa la partita. Contro l'Udinese poi la catastrofe: 3-1 e Higuain squalificato per quattro turni, ridotti poi a tre. Ma cos'è che non è andato più nel verso giusto? Sicuramente tutte le pole
miche non hanno aiutato la squadra a rimanere concentrata sui vari impegni, la rosa corta e il calo di condizione di alcuni pilastri ha fatto il resto. Nell'ultimo mese specialmente, Sarri ha sottolineato come il Napoli giocasse sempre dopo la Juventus e quindi, secondo il tecnico toscano, con una pressione maggiore. Una volta il campo troppo secco, poi giocare alle dodici e trenta o alle diciotto non è bello e i giocatori ne risentono, sono solo alcune delle "scuse" un po' mazzariane usate quest'anno. Attaccare la Juventus riferendosi a vari episodi arbitrali dubbi (vedi le proteste di Bonucci o il fallo di Alex Sandro nel derby con il Torino), hanno sviato la vera realtà delle cose: che la Roma, ha recuperato agli azzurri ben sette punti nelle ultime giornate, mettendo a serio rischio il secondo posto in classifica.

Questo doveva essere l'anno del Napoli (può ancora esserlo se la Juventus fa harakiri in queste ultime giornate). Da quel Napoli-Juve dove i partenopei scapparono a più nove sui campioni d'Italia, sono cambiate tante cose. Innanzitutto il rullino di marcia spaventoso della Juventus, ma tutti questi alibi sono anche un modo per non parlare del mancato mercato di gennaio del Napoli, il vero rimpianto per dei partenopei, dove non si è fatto abbastanza per completare una rosa buona ma con la coperta troppo corta. La scelta di De Laurentiis "comprare tanto per comprare" e "se arriva uno forte poi magari rompe gli equilibri nello spogliatoio" non ha pagato i frutti sperati. Adesso uno che potesse far rifiatare Allan a centrocampo o Hysaj in difesa per esempio erano come una manna dal cielo. 

Forse Sarri ha pagato di inesperienza in queste ultime settimane, ma il Napoli per fare quel salto di qualità deve imparare a vincere anche giocando male. Vincere giocando bene è bello per lo spettacolo, ma qualche 1-0 strappato con quel pizzico in più di cattiveria è quello che è mancato ai partenopei in questa stagione. 

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