lunedì 2 maggio 2016

Crisi Milan: parlano gli ex rossoneri

                                                                                                         Di Daniele Fraioli

Tiene banco ovviamente la crisi del Milan. Ormai sono anni che la società rossonera non lotta più per i grandi traguardi, ma la cosa che preoccupa di più tutto l'ambiente sembra proprio essere la mancanza di una via di fuga in questo tunnel che si fa sempre più stretto e buio. Cinque allenatori in quattro anni. Troppi per essere sempre e solo colpa dell'allenatore. Il problema è un altro e va ricercato nel profondo. E' una crisi societaria prima di tutto e poi sportiva. I trenta anni di Berlusconismo sembrano essere arrivati al tramonto con i cinesi pronti a rilevare la maggioranza del Milan. Su questa situazione difficile hanno espresso la loro opinione due campioni del Milan: Boban e Gattuso. 

Non ci è andato leggere l'ex trequartista croato: "Berlusconi è finito, ma da anni. E' stato il più grande presidente della storia del Milan e ha insegnato a tutti come gestire una società, ma ora regna solo il caos". Per quanto riguarda la gestione tecnica: "Mihajlovic non doveva essere esonerato e Brocchi non doveva accettare l'incarico. Posso capire che era difficile dire di no davanti ad una proposta del genere, ma era una mission impossible"

Su Brocchi, Gattuso la pensa allo stesso modo ma va a concentrare il suo punto d'osservazione su un altro aspetto negativo della squadra, l'assenza di carisma e di attaccamento alla maglia: "Per me era un sogno indossare la maglia del Milan. Anzi, all'inizio non ero un giocatore da Milan ma i senatori mi hanno messo in riga e ho imparato tutto. I giocatori di oggi non sono scarsi, ma non hanno attaccamento alla maglia che gli permetta di esprimersi al 100%"

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