martedì 14 giugno 2016

Cuore, tattica e orgoglio: l'Italia che ci piace

                                                                                                                    di Daniele Fraioli

Sarà che noi italiani siamo sempre abituati ad elogiare gli altri e meno noi stessi, sarà che c'era più pessimismo che ottimismo alla vigilia di questi campionati europei, ma alla fine, come hanno titolato gli spagnoli ieri sera, l'Italia non si scorda di chiamarsi Italia, al di là dei nomi in campo. Non avremo una nazionale piena di fenomeni se non il portiere, ma l'organizzazione messa in campo dagli undici titolari e dai subentranti è stata fantastica. Li abbiamo asfaltati tatticamente sotto ogni punto di vista, come ha ammesso anche il portiere dei diavoli Courtois. "Loro parlano con le mani, noi con i piedi" recitava uno spot della nazionale riferendosi a noi italiani e questo e tanti altri piccoli dettagli hanno caricato come una molla gli azzurri e le loro facce al termine della partita erano la dimostrazione di giocatori che avevano dato tutto per dimostrare che forse, sotto sotto, ora siamo meno scarsi di prima e si sa, da outsider diamo sempre il meglio di noi. Scommesso vinta per Conte con Eder che ha fatto una buona partita, Giaccherinho per Conte e darebbe anche l'anima se possibile, gli juventini che ritornano il loro condottiero, un mix che potrebbe farci togliere altre soddisfazioni, ma rimaniamo con i piedi per terra. La strada è lunga.

Nessun commento:

Posta un commento