lunedì 29 giugno 2015

La rubrica: 4 personaggi in cerca di....

Jorge Valdivia

Il "Mago" è tornato. Se il Cile ha sorpreso tutti dalle qualificazioni ai mondiali 2014, agli stessi l'anno scorso e quest'anno nella Copa America è anche merito di Jorge Valdivia, talentuoso giocatore cileno, nato a Maracay, cittadina venezuelana. Il giocatore fin dai 3 anni è sempre cresciuto in Cile, sia calcisticamente che con la famiglia, tanto da entrare nel prestigioso settore giovanile del Colo-Colo, squadra più titolata del Cile e che ha tirato fuori dal proprio vivaio giocatori del calibro di Claudio Borghi, Ivan Zamorano, Arturo Vidal e Alexis Sanchez. E' probabilmente il giocatore più brasiliano della squadra di Sanpaoli, unendo tecnica finissima a giocate in verticale visionarie. La sua carriera in Europa è stata deludente, come per molti altri giocatori talentuosi sudamericani (vedi Riquelme), o forse semplicemente perchè arrivate in giovane età, Rayo Vallecano nel 2004 e Servette nel 2005. Le cose migliori le fa vedere nel Palmerais, una delle maggiori squadre brasiliane dove colleziona 178 presenze e 28 gol, senza contare i numerosissimi assist che lo hanno contraddistinto in tutta la sua carriera.
Lascia il Palmerais solo per andare al Al-Ain che lo acquista per 8 milioni d'euro nel 2008 e dove guadagnerà molti soldi per quattro stagioni. Ha da poco firmato un nuovo contratto con un'altra squadra araba dopo esser tornato al Palmeiras: l'Al-Wahda, dove verosimilmente terminerà una carriera da inespresso, da sottovalutato o semplicemente da genio incompreso. Il suo tallone d'Achille appunto è sempre stata la continuità, e probabilmente anche la sua tendenza alla vita notturna: nelle competizioni con la nazionale cilena si esalta, perché si sente colui che può gestire i tempi, e probabilmente anche perché, come dicono i maligni, si trova a che fare con competizioni brevi, però quando si vedono giocate come quella avvenuta nella partita contro l'Uruguay non si può non togliersi il cappello difronte a tanta classe.


Jose Paolo Guerrero

La tripletta inferta alla malcapitata Bolivia ha riportato alla ribalta Guerrero, vecchia conoscenza del calcio europeo. Arrivato ormai a 31 ha raccolto poco in carriera, sebbene le premesse erano altre: termina le giovanili nel Bayern Monaco nel 2004, dove nella stagione 2004-2005 riesce ad esordire concludendo la stessa con 7 gol e 20 presenze, niente male per un ragazzo di 20 anni, futura promessa del calcio peruviano insieme al compagno di squadra Claudio Pizarro. Quando però firma per l'Amburgo nel 2006, inizia il declino del giocatore che non riesce a mantenere le buone impressioni e premesse, soprattutto a causa di due gravi infortuni, specialmente quello del 2009 con la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Il suo carattere però molto scostante esce fuori in due episodi che lo relegano ai margini della squadra: nel 2010 colpisce con una bottiglietta un tifoso che lo insultava e nel 2011 subisce una squalifica di 8 giornate per un intervento durissimo nei confronti del portiere dello Stoccarda, tanto da soprannominarlo "El Barbaro". Torna perciò al Corinhtians, in Brasile, dove è celebre per aver segnato il gol in finale di Coppa del mondo per Club al Chelsea, che permette al club brasiliano di aggiudicarsi il titolo a discapito dei pronostici. Nei 4 stagioni passate nel club brasiliano ritrova un pò di continuità, con 125 presenze e 54 gol. Nonostante ciò non riesce trovare un accordo per il prolungamento del contratto e per questo si accorda con il Flamengo. Le sue maggiori caratteristiche, ossia potenza fisica, possibilità di fare reparto da solo e buon fiuto del gol se supportato da giocatori che lavorino per lui, si notano specialmente in Nazionale, dove è punto fermo dal 2004, collezionando 61 presenze e 24 gol. Ora il Perù dopo la tripletta al Bolivia, confida in lui per proseguire il sogno di conquistare quella Copa America mai ottenuta.


David Ospina

Il nuovo acquisto Peter Cech non avrà vita facile e il ruolo di portiere fisso nel prossimo Arsenal. La notizia delle trattative per l'acquisto dell'esperto giocatore ceco, ha sicuramente smosso il giocatore colombiano a fare un'ottima Copa America, per mettere in difficoltà nelle scelte Arsene Wenger. Ospina quest'anno sebbene abbia vinto i suoi due primi trofei in carriera, la Community Shield e la FA Cup, ha giocato solamente 18 volte in tutte le competizioni, soffrendo l'alternanza con Szczensy. Anche se la Colombia ha perso ai rigori contro l'Argentina di Messi, Ospina nella competizione e soprattutto nella partita contro l'albiceleste ha dimostrato tutto il valore che aveva espresso nelle sei stagioni precedenti nel Nizza e nel recente Mondiale del 2014 in Brasile, che avevano spinto Wenger a sborsare 4 mln al club francese. Dal 2007 è stabilmente in rosa della nazionale colombiana, collezionando 57 presenze e alla rincorsa delle 68 presenze di René Higuita, record-men di presenze tra tutti i portieri colombiani. Si distingue soprattutto per essere un portiere istintivo che lo porta a effettuare parate splendide, come quelle del quarto di finale contro l'Argentina, e per essere anche un discreto pararigori. Sicuramente Cech avrà di che preoccuparsi.


Derlis Gonzalez

E' diventato l'eroe del Paraguay, ma probabilmente Derlis ne avrebbe fatto ben volentieri a meno, sapendo che grazie al suo gol e al suo rigore decisivo suo zio è stato colpito da infarto. La carriera di Gonzalez è all'inizio e proprio questa gioia può essere il trampolino di lancio di una gloriosa carriera. Il giovane, classe '94, numero 10 del Paraguay, si fa notare una piccola squadra di Asunción, il Club Rubio ñu, dove viene notato dal Benfica, che acquista il giocatore ancora minorenne per 1 mln. Il giovane viene mandato prima in prestito al Guaraní e poi all'Olimpia dove dimostra di meritare la chiamata in Europa. Il Benfica però non crede nel giovane e lo lascia a inizio della stagione 2014-2015 per 3 mln al Basilea, squadra nella quale Gonzalez vince il suo primo campionato, e dove Paulo Sousa, l'attuale allenatore della Fiorentina, gli dimostra fiducia schierandolo 35 volte in tutte le competizioni, e ottenendo dal giocatore paraguayano 6 gol e 10 assist. Anche nel Paraguay la carriera è appena iniziata, dopo aver aver giocato nelle selezioni under 17 e 20, e il gol decisivo contro il Brasile è stato il primo gol tra i grandi. La sua altezza di 1,72 cm fa in modo che sia sull'esterno destro o sinistro sia fonte di grande imprevidibilità per gli avversari, sia per la sua velocità che per la sua tecnica sudamericana, che attualmente in Svizzera fa la differenza. Proprio in Svizzera dovrebbe rimanere perlomeno per un'altra stagione, almeno che non continui a fare la differenza con la sua selezione, tanto da suscitare l'interesse dei top club europei.

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