domenica 28 giugno 2015

Copa America 2015: Argentina - Colombia 0-0 (5-4 d.c.r.), l'Argentina passa dopo 14 rigori!

Ci si aspettava legittimamente una partita ricca di gol, invece non è stato così, la partita nei primi 90' minuti termina 0 a 0. Ci si aspettavano gol perché da una parte c'era l'Argentina, che schierava in campo Messi, Di Maria, Aguero e Pastore (100 gol in stagione in 4) e dall'altra parte sebbene Falcao sedeva in panchina, Pekerman aveva mandato in campo una formazione a trazione super anteriore con Gutierrez e James dietro Jackson Martinez affiancati sulle fasce da Ibarbo e Cuadrado, e con il solo Mejia da fare da frangiflutti nel centrocampo dei cafeteros. Sin dai primi minuti la partita è molto aggressiva e viva, e gli argentini mettono subito pressione alla Colombia conquistando il predominio territoriale soprattutto nel centrocampo: sembra l'inizio di una partita avvincente, quasi un incontro di boxe perché le due squadre sin dalle prime fasi di gioco vivono di strappi e sono molto allungate.
Col passare dei minuti però la Colombia sebbene possieda cinque uomini d'attacco non riesce mai a pungere e punta a ripartire velocemente con i giocatori sugli esterni, mentre l'Argentina riesce a gestire senza molti problemi il pallino del gioco e creando un'occasione subito al 6' con Pastore, che prova a sfruttare un cross dalla sinistra di Di Maria con una zampata sul primo palo sul quale però è attento Ospina, uomo partita della Colombia. Il tridente Messi-Di Maria-Aguero è una continua spina nel fianco per la difesa colombiana, quasi mai supportata adeguatamente da uno schermo difensivo, proprio per questo motivo Pekerman dopo l'ammonizione di Mejia (21') effettua il primo cambio rivedendo il proprio piano tattico: esce un Gutierrez polemico per inserire un centrocampista di sostanza come Cardona. Da quel momento in poi la Colombia si schiera con un 4-2-3-1 classico con il quale Pekerman spera di poter fermare gli attacchi argentini e di sfruttare le opportunità di ripartenza, che però non avvengono mai nel corso del primo tempo, anche a causa di una partita anonima di Jackson Martinez e a tratti di James Rodriguez. Al 25' l'Argentina ha una doppia occasione che avrebbe potuto cambiare il corso della partita, ma prima Aguero e poi Messi graziano i cafeteros: grande azione sulla fascia destra di Pastore che una volta entrato in area crossa basso per Aguero che da dentro l'aretta di rigore tira addosso a Ospina, sulla ribattuta del portiere si avventa come un falco Leo Messi che però di testa da pochi metri non riesce a segnare, permette di effettuare a Ospina un vero e proprio miracolo d'istinto e riflesso. Dopo la grandissima doppia occasione però non succede altro, se non 3 ammonizioni nell'arco di 6 minuti e qualche screzio tra i 22 in campo, a dimostrazione di quanto questa partita sia sentita in Sud America, Si torna negli spogliatoi perciò, con la Colombia che tira un grande sospiro di sollievo. Nel secondo tempo l'andamento della gara non cambia, dimostrando ancora una volta di più le difficoltà della Colombia, che nel corso di questa Copa America non ha assolutamente brillato nonostante i grandi giocatori in rosa. L'Argentina macina gioco e grazie all'imprevedibilità dei suoi giocatori offensivi crea sempre apprensione alla difesa colombiana, ma nonostante ciò gli uomini di Pekerman tengono. L'altro lato della medaglia però è dato dalla produzione offensiva, che registra il primo tiro verso la porta difesa da Romero solo al 67' con un colpo di testa centrale di Jackson Martinez che non crea problemi al portiere tuttora sampdoriano. Nemmeno l'ingresso al 74' di Falcao dà la scossa alla Colombia, che invece rischia seriamente di uscire anzitempo della competizione in tre situazioni: prima la conclusione carica di effetto al 78' del neo-entrato Banega che colpisce la parte alta dell'incrocio senza che Ospina possa far nulla; 2' minuti dopo sugli sviluppi di un calcio d'angolo dalla sinistra battuto da Di Maria, Ospina si supera per la terza volta andando a mandare il pallone colpito da Otamendi sul palo, sul quale poi Zuniga salva sul tap-in sulla linea di porta e infine all'88 quando su un lancio calibrato dalla trequarti di Banega, il neo-entrato Tevez si trova a contendersi il pallone con Zapata e un disperato Ospina in uscita: il pallone viene toccato dal difensore milanista e proprio quando la sfera si sta per insaccare in rete arriva Murillo, nuovo acquisto interista, a salvarlo sia dal gol che dalla ribattuta di Lavezzi. Tutto sembra presagire una serataccia per l'Argentina, che ha avuto le uniche occasioni da rete e che però si trova ancora sullo 0-0 al 90', tanto da far sperare ai colombiani il colpaccio. La nuova regola della Conmebol impone subito i rigori, che risulteranno così decisivi per stabilire la prima semifinalista nella parte bassa del tabellone. Segnano in sequenza James Rodriguez, Messi, Falcao, Garay, Cuadrado e Banega. Luis Muriel invece calcia in malo modo sopra la traversa mentre Lavezzi porta l'Argentina sul 4-3. A quel punto Cardona non sbaglia per la Colombia, ma invece Biglia che potrebbe sancire la vittoria albiceleste, sbaglia mandando il pallone fuori. Si va allora ad oltranza e incredibilmente sbagliano sia Zuniga, Rojo e Murillo, permettendo così a Carlos Tevez, ormai ex Juventus, di portare l'Argentina in semifinale. E' l'epilogo così di una partita che ha dimostrato la superiorità della selección che però come dimostrato in altre partite della competizione non riesce ad essere incisiva sotto porta, e sprecando le maggior parte delle occasioni avute. Per quanto riguarda la Colombia, troppo brutta per essere vera: nella competizione i pezzi pregiati non sono pervenuti, Bacca squalificato dopo la rissa con Neymar, Jackson Martinez forse distratto dalle voci del calciomercato, Falcao che continua nel suo periodo no. Uniche note positive il difensore roccioso Murillo e il portiere Ospina che conferma le prestazioni già viste durante il corso dei Mondiali scorsi.

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