Una splendida gara all'Emirates. Si sveglia troppo tardi il Manchester City che sotto di due reti tira fuori un finale pieno di orgoglio ma che purtroppo per gli uomini di Pellegrini non porta nessun punto. L'Arsenal invece gioca come al solito alla grande, avendo come unico difetto il non chiudere una gara in mano dopo il doppio vantaggio. La squadra di Wenger rischia ma mai come quest'anno sembra organizzata e quadrata, forse così tanto da poter puntare alla vittoria della Premier League. I Gunners non perdono contatto con il Leicester, ancora a più due (38 vs 36), mentre per il Manchester City ore le distanze diventano sei.
Dopo una prima fase di studio, durata all'incirca una decina di minuti, l'Arsenal mette in mostra le sue maggiori qualità a centrocampo con un Ramsey in grande spolvero. Il City però sembra avere più dinamismo, con De Bruyne che mette in difficoltà Monreal in un paio di situazioni. Il laterale belga ci prova al 23' con un tiro mancino sul primo palo mandato in angolo da Cech e poi al 32' con la maggiore occasione dei Citizens. Difesa dell'Arsenal colpevole, l'esterno ex Wolfsburg scappa come un treno sulla fascia ma davanti a Cech prova un incrociato che esce fuori di pochissimo. La legge del calcio è spietata e sul cambio di fronte Walcott con un tiro a giro stupendo sul secondo palo porta in vantaggio l'Arsenal.
Sulle ali dell'entusiasmo l'Arsenal carica a testa bassa e al 46' trova il raddoppio meritato: Mangala sbaglia l'ennesimo passaggio di una stagione orribile, Walcott recupera palla, la offre ad Ozil che come al solito è preciso e serve Giroud; l'attaccante francese è letale e con un diagonale sotto le gambe di Hart chiude il primo tempo.
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